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- Ai fini della liquidazione del danno da perdita parentale non è sufficiente la prova del vincolo di sangue.
E’ quanto ha stabilito la Cassazione in questa recente ordinanza, dovendo decidere le sorti della liquidazione del danno all’erede per la perdita del coniuge per l’azione illecita di un terzo (come nel caso di trattamenti sanitari inadeguati).
Nel caso di specie la Corte ha considerato che qualora il defunto e il superstite non abbiano, al momento dell’azione illecita, un concreto legame affettivo, tanto da essere separati, per quanto solo di fatto e non formalmente, e tanto da avere relazioni stabili con altri, allora il risarcimento al coniuge superstite non è dovuto. Difetta infatti quel presupposto dell’effettività di un rapporto affettivo, fondamentale ai fini della costituzione di un danno meritevole di adeguato ristoro
Corte di Cassazione sentenza n. 9010 del 21.03.2022
2. La scortesia di una commessa non ne legittima il licenziamento dall’azienda presso cui opera.
Proprio questa è stata la conclusione a cui è pervenuta la Cassazione: è escluso il licenziamento per giusta causa della commessa che risponde male a un cliente, specie se sotto stress. La violazione dell’obbligo di usare metodi cortesi con il pubblico è punibile con sanzioni meno grave della risoluzione del rapporto di lavoro.
I giudici hanno così respinto il ricorso di una società dinanzi all’annullamento del licenziamento per giusta causa intimato a una dipendente.
La Suprema Corte, nel decidere la questione, ha rilevato che la previsione del contratto collettivo “di usare modi cortesi col pubblico”, non può essere qualificata come grave: sicché, la sanzione disciplinare non può essere quella espulsiva del licenziamento disciplinare senza preavviso. In pratica, quando l’inadempimento addebitato al dipendente risulti privo della gravità necessaria a giustificare la sanzione espulsiva sono previste forme di tutela diverse “a seconda che la non gravità dell’inadempimento sia stata o meno tradotta in fattispecie disciplinari tipizzate, punite con misure conservative”.
Corte di Cassazione sentenza n. 13774 del 2.05.2022